Ti E’ Mai Capitato Di Avere Delle Sensazioni "a pelle"?

Nei casi in cui la persona abbia delle vere e proprie inibizioni in un determinato canale sensoriale (nell’esempio precedente, il cinestesico) è molto probabile che nell’infanzia ci sia stata una vera e propria ferita con quella sensorialità...
Ti E’ Mai Capitato Di Avere Delle Sensazioni "a pelle"?

Nel precedente articolo (SEI IN GRADO DI FARTI UN’IDEA DELLA PERSONA CHE HAI DI FRONTE?) abbiamo capito che ognuno di noi parla una lingua sensoriale assolutamente diversa: c’è chi è maggiormente visivo (V) ed ha come sensorialità predominante la vista, chi è più cinestesico (C) e si orienta quindi in base alle proprie sensazioni e chi è più auditivo (A) e necessita di cogliere dettagliatamente le parole e i suoni.

Ovviamente ogni persona usa tutte e tre le sensorialità, ma non si può dire che sia competente e a suo agio in tutte e tre! Abbiamo anche visto che ci sono almeno sei diverse combinazioni di sistemi sensoriali:

VAC

VCA

AVC

ACV

CAV

CVA

 Ma la domanda adesso è: come nasce questa “specializzazione sensoriale”? O meglio, come mai c’è chi sviluppa maggiormente il sistema visivo o quello cinestetico e così via?

 Come spesso capita quando si parla con uno psicologo, la colpa è sempre dei genitori! Questa organizzazione sensoriale interna nasce infatti in base alle proprie esperienze emotive vissute nell’infanzia.

Se in casa, per vari motivi, non c’erano abbracci e contatti da mamma e papà, la sensorialità cinestetica sarà parzialmente inibita, ovvero, tramite questa sensorialità la persona non sarà facilmente contattabile. Sarà molto difficile in questo caso chiedere a questo individuo come si è sentito in una particolare circostanza o quale sono state le sensazioni che ha provato; le risposte saranno molto vaghe e farraginose.

 Ci sono però alcune persone che hanno delle vere e proprie carenze in alcune sensorialità. Una mia cara amica, ad esempio, ha notevoli difficoltà nel contatto fisico e nella stretta vicinanza con persone estranee. In pratica si ritrova ad irrigidirsi bruscamente quando qualche sconosciuto si avvicina anche solo per chiederle un’informazione! Semplicemente non è a suo agio e in queste circostanze, in cui viene “invasa nel suo spazio”, la sua mente è occupata da questo disagio, di conseguenza, non è neanche molto lucida nella conversazione.

Ecco un esempio:

Sconosciuto: “Ciao come ti chiami?”

Amica: (irrigidendo le spalle e gli arti, occhi spalancati e muscolatura tesa) “è…… scusa come ha detto?”

 

Nei casi in cui la persona abbia delle vere e proprie inibizioni in un determinato canale sensoriale (nell’esempio precedente, il cinestesico) è molto probabile che nell’infanzia ci sia stata una vera e propria ferita con quella sensorialità.  

In pratica, chi ha il sistema uditivo inibito è possibile che nell’infanzia sia stato testimone di grida e urla, chi dà poca importanza all’osservazione può aver visto cose che non doveva vedere o che lo hanno ferito nell’osservarle e così via. Se io avessi il cinestesico frustato e qualcuno arrivasse di colpo e mi abbracciasse, rimarrei pietrificato!  Non di rado ho visto persone, in circostanze simili, fare dei veri e propri balzi, come se avessero subito il solletico nei fianchi! Questa reazione dimostra palesemente che il sistema cinestesico è posizionato all’ultimo posto.

 Tutte queste informazioni sono di grandissima utilità per chiunque! Nel caso appunto dobbiamo entrare in relazione con una persona, per lavoro, per interessi comuni, oppure  per questioni sentimentali, può essere determinante fare una buona impressione assecondando il canale sensoriale preferito del nostro interlocutore.

Immaginate che figura fareste se avete un interesse verso una persona che ha un cinestesico frustrato e cominciate a parlargli ad una distanza ridottissima. Non ci sarebbe da sorprendersi se questa persona tendesse ad allontanarsi e avesse delle sensazioni “a pelle” di disagio verso di voi!  Ovviamente questo tipo di sensazione, definita “a pelle”, oppure “d’impatto”, non si limita solo allo specifico canale sensoriale, ma riguarda anche molto altro; il linguaggio non verbale  è molto potente e nei prossimi articoli continueremo a parlarne.

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Un abbraccio,

Dr Matteo Sinatti

 

 

 

 

 

 MASTER IN IPNOSI CONVERSAZIONALE

 

 

 

 

 

 

 

 

Dott. Matteo Sinatti 

Dott. in PsicologiaIpnotista, Formatore, Consulente in comunicazione, Scrittore

Master Trainer in Comunicazione Subliminale e Emozionale

Socio ordinario dell’AIPNL (Associazione Italiana di Programmazione Neurolinguistica),  

Mental Coach presso Arezzo Calcio Femminile e altre società sportive.

Consulente dello sport e formatore presso UISP sezione arbitri - Toscana

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Dott. Matteo Sinatti
Dott. Matteo Sinatti - Psicologo, ipnotista in Valdarno

Esperto in consulenza psicologica per adulti, coppie e adolescenti. Senior Trainer, Professional Coach (sport, management)

Riceve a Bucine (AR), Montevarchi (AR), Milano. Skype

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